URBAN OUTDOOR EDUCATION E ATTIVITA’ IN NATURA

Le esigenze sanitarie attuali e la necessità di affidarsi alla tecnologia per garantire il distanziamento sociale portano oggi alla ribalta strumenti e correnti educative in grado di riequilibrare questa assenza “del corpo” e della “socialità” nei processi educativi, attraverso la riconsiderazione degli spazi educativi e delle modalità dei processi di apprendimento nella scuola. L’Outdoor education e il Learning by doing di Dewey (1997), infatti, associate alla didattica classica, diventano oggi le strade percorribili per ridare qualità e profondità allo sviluppo psico-fisico degli individui e al processo educativo scolastico, grazie alla grande varietà di stimoli che gli ambienti naturali e urbani offrono, alla loro grande versatilità, alla flessibilità che rappresentano e agli infiniti collegamenti che possono fornire sul piano interdisciplinare. L’Outdoor education non è però solamente una cambiare sfondo alle lezioni, ma un preferire il metodo al contenuto, stimolare i processi di interesse e apprendimento attraverso un ambiente ricco di argomenti profondi e complessi (quello naturale); un ambiente capace di stimolare il pensiero critico, la necessità di cooperare per comprendere (cooperative Learning), la ricerca di soluzioni creative e, non ultimo, la possibilità di percepire la realtà attraverso la sensorialità, l’immersione e la riflessione, l’empatia e la fisicità.

Il lavoro in sinergia con gli Istituti Scolastici, che può essere coordinato e continuativo per tutto il corso dell’anno scolastico, permetterà così di intrecciare l’educazione formale in classe con esperienze dinamiche e reali di contatto con la Città, una grande “aula a cielo aperto” di cui conoscere progressivamente i luoghi e gli organismi viventi che li rendono tali, per vivere da protagonisti, con progressiva consapevolezza, il proprio territorio.